Ancona: Casa de Nialtri Luogo Umano di una Città in Odissea

Cronache da Ancona. Dalla Casa de Nialtri. Luogo umano di una città in Odissea.

Le cronache della Casa de Nialtri esistono. Sono tante. Sono endogene e provengono anche dai mezzi di comunicazione. Quasi tutti locali, è ovvio. Più Il Manifesto.it.

Il giorno 7 gennaio scorso ho partecipato a un’assemblea. Aperta a tutti.

Tante le testimonianze, altrettanto interessanti gli interventi. La ritualità di incontrarsi e potersi guardare  in faccia, parlando, discutendo, proponendo e facendo fronte comune a un’emergenza, credendo nella necessità di un progetto condiviso. Affinché ri_emerga il diritto e affondi la contingenza.

Partecipare a un’assembea della Casa de Nialtri vuol dire:

SENTIRE

dignità

umanità

socialità

costruzione

libertà

ingegno

volontà

passione

umiltà

coraggio

personalismi, universalismi, caratteristiche

fiato, occhi vivi

stanchezze lontane, miglioramenti di stato

energie condivise

singolarità eccezionali

lingue in_confondibili che però si con/fondono e si comprendono benissimo

gestualità umana

piaceri e mai dispiaceri

SENTIRE

condividere

sopportare

supportare

incatenarsi e incantarsi

affratellarsi

mettersi in gioco mentre la società ti tiene costantemente fuori

asciugarsi l’umidità delle lagrime, quell’acqua salata che viene dal mare e ti entra nelle ossa, erodendo l’essere umani

bere un riscatto e non cedere al ricatto istituzionale

significare di essere, sentire di essere un significato per se stessi e per la comunità

coniugarsi al presente, perchè il futuro è un passato anteriore scomposto, scritto da chi opprime

svegliarsi e sapere di potersi raccontare, raccogliendosi con chi ti vuole

SENTIRE

dire tutta la verità, ripetendola a se stesso,

ricordandogli che un diritto non esiste se tutti non possono goderne.

E’ un progetto – dicono: avulso dal luogo, generale – che esubera senza licenziare, che va oltre senza oltrepassare i limiti umani, mentre le istituzioni minacciano lo sgombero, il blitz sociale.

La soluzione è ascoltare e ascoltarsi a vicenda. Av_vicendarsi nel fare. Insieme! Perchè le comunità che non si ascoltano, che si appellano alla norma, che sottoscrivono mutui a vita e ipotecano la vita propria e quella altrui a un can(n)one, si destituiscono, de_liberano se stesse, si occupano di auto-gestione di sistemi chiusi, polverosi e macilenti, ciechi e violenti inoperosi e perdenti.

La lotta-è-l’atto per chi progredisce verso la vita, condividendo la vitalità e superando le classi parziali, de<classificandosi. Una Casa de Nialtri diventa seminativo per una città in piena odissea, Ancona, luogo in cui la magaria circense prefigura, Penelope a Casa (de Nialtri) intesse non per interesse, i proditori legulei assaltano la libertà, fondata da altri migranti 2400 anni fa.  

 

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