Continuano imperterriti gli strali e le stragi della grandeur francese: Imperialisti e Sanguinari di Francia! In un mondo dove il peace-keeping è a la page, è un’industria che funziona, da par suo la Francia non si sottrae di certo all’esercizio interventista guerrafondaio di pitch-keeping. Afrique, c’est choc!
Ringraziando Maktub, perché non smette mai di tenere alta l’attenzione, mentre passa inosservata/inascoltata/silenziata la convinzione che la Fortezza Europa sia buona, pacifica – interpretando il ruolo del buono, del regolare, del bello, dell’efficiente, della norma, del diritto, del canone canonizzato, della certificazione del giusto, del modello sociale, del pensiero e della nuova filosofia…dimenticandone la vera storia – forse in virtù&vizio della condivisione di un Nobel per la Pace con l’Imperialismo Statunitense.
Allarme: Repubblica Centrafricana e caos alla francese
gennaio 9, 2014
di mcc43
Vertice oggi a Njamena, in Ciad, per affrontare la crisi della Repubblica Centrafricana che sembra ormai irresolvibile. Il paese è nel caos più totale. Vi è stato gettato dagli interessi francesi, da quelli di alcuni paesi arabi, da alcune potenze regionali. Ora nessuno sa più come risolvere la situazione e come giungere ad un equilibrio che soddisfi tutti gli appetiti.
[…]
I FRANCESI hanno toppato completamente la missione, hanno disarmato tutta la Seleka, inclusi i miliziani integrati, nelle forze armate centrafricane ma non i balaka di Bozizé che stanno massacrando con il bene tacito dei francesi tutta la comunità musulmana con la quali conviviamo pacificamente da decenni. Ho visto donne musulmane alle quali i cristiani hanno tagliato i seni, gli uomini sono stati evirati, i bimbi orribilmente mutilati a colpi di machete.
Quelli di voi che vivono a Roma dovrebbero andare all’ UNICEF per dire loro di togliersi la paglia dagli occhi e agire rapidamente, o presto non ci saranno più bimbi che giustifichino la loro presenza nel paese.
via Una testimonianza dal Centrafrica | Buongiorno Africa.
di RAFFAELE MASTO
vedere anche:
Da De Gaulle a Hollande: l’interventismo della Francia in Africa
dicembre 7, 2013
di mcc43
L’operazione militare Sangaris con cui la Francia interviene, da sola, nella Repubblica Centrafricana ha avuto ufficialmente inizio la notte di Venerdì 6 dicembre, quando una calma precaria regnava nella capitale Bangui dopo una giornata di violenze che hanno provocato la morte di più di 140 persone.
In virtù degli esistenti accordi di difesa e cooperazione, instaurati all’indipendenza delle colonie, la Francia è intervenuta 35 volte sul suolo africano dal 1964. Alcune operazioni sono durate pochi giorni, altre hanno avuto durate molto lunghe.
1964-2013 Presidenti & interventi
Charles De Gaulle – 1 volta
George Pompidou – 1 volta
Valéry Giscard D’Estaing – 4 volte
François Mitterand – 10 volte
Jacques Chirac – 11 volte
Nicolas Sarkozy – 4 volte
François Hollande – 3+ 1 volte
Il 7 dicembre, infatti, Hollande, con il beneplacito dell’ Onu, ha lanciato l’operazione Sangaris nella repubblica Centro-Africana, dove già era stata presente in appoggio alla missione internazionale Misca. Fa seguito alla Serval in Mali, a quelle in Libia e in Costa d’Avorio di Sarkozy, portando al totale di cinque gli interventi in Africa dal 2011 a oggi. Un grilletto facile che sostiene o travolge, a seconda dei casi, il governo in carica. 1600 i soldati inviati, per una capitale che ha poco più di 500 mila abitanti .
Nella repubblica Centroafricana c’è l’uranio e anche se al momento il mercato “tira” di meno, interessa mantenere l’opzione sulle possibilità di sfruttamento; inoltre il poverissimo paese è fonte immediata di profitti per i servizi alle imprese nell’industria manufatturiera, commercio e banche.
L’abilità dell’Eliseo è intervenire quando scorre il sangue, senza che venga del tutto ricostruito “perchè” sta scorrendo quel sangue. L’importante è che la popolazione sia abbastanza terrorizzata da un conflitto interno da accogliere Marianna con gli applausi.
&
Da Jeune Afrique la mappa interattiva per scoprire i paesi “aiutati” dalla France Afrique, definizione neutra dei rapporti con il suo network ex-coloniale, dietro la quale agisce un’organizzazione militare potentissima, con basi dislocate sul terreno, servizi di “contro” spionaggio, e referenti dediti alla protezione degli interessi francesi nel continente .
Con Sangaris, operazione approvata dall’Onu, la Francia, che comunque è abituata a muoversi anche prima delle risoluzioni come sappiamo dalla Libia, non poteva non sapere che sarebbe stata benzina sul fuoco. Con spudorata ipocrisia al summit della comunità economica del centro-Africa si presenta come “osservatore” .
“French Foreign Minister Laurent Fabius said there was an urgent need to get the Central African state working again, and this would be discussed at Thursday’s meeting, which France will attend as an observer.“We’re not here to give the thumbs up or down, but there are difficulties with the current team,” he told the Senate. “It’s not for us to decide this but there is a difficult political situation and all those who are or who will be in power must prepare the elections.”
“Non tocca a noi decidere!” dopo che hanno rotto il vaso tocca agli altri rimettere insieme i cocci. Come imputato dovrebbe essere al summit, altroché.
Intanto ai francesi ha buttato l’osso Dieudonné da rosicchiare….
Ciao unLucano ….
Ciao a te Maktub! L’affaire Africa sfuggirà presto di mano. Mani a cui mancheranno di certo le forze “to give the thumbs up or down”! Mamma Africa è più viva che mai e spero da sempre di poterne vedere l’af_francamento definitivo. Sulla Francia, il solito velo impietoso da squarciare insieme alle gole di chi ulula interventi democratizzanti!