L’Olocausto americano
Coordinadora Simón Bolívar
Tradotto da Francesco Giannatiempo
Per un presente di lotta radicato in un movimento per la difesa della causa amerindia (indigenismo) degno e combattivo contro l’ingiustizia, in fratellanza con gli afro-discendenti e con i meticci. Un’identità nella lotta per una società senza sfruttatori; un’identità senza esclusioni divisioniste né misticismi artificiali paralizzanti; senza manipolazioni del pseudo-indigenismo made in USAID-UE – tanto compiacente alla genuflessione e al divisionismo neo-razzista dell’ambito popolare quanto funzionale al Grande Capitale. Alla vigilia del 12 Ottobre, abbiamo cominciato a ripensare la nostra identità con un fulcro unitario nella lotta per la giustizia sociale per tutte e tutti.

“Una volta ho visto che, mentre quattro o cinque capi e persone importanti bruciavano sulle graticole (e credo anche che c’erano due o tre coppie di graticole dove altri stavano bruciando), siccome si lamentavano con grandi grida e facevano pena al capitano o gli impedivano di dormire, lui ordinò che venissero soffocati; la guardia, che era peggio del boia che li bruciava (e so come si chiamava; conobbi persino i suoi parenti a Siviglia), non volle soffocarli: con le proprie mani, prima gli mise in bocca dei bastoni di legno affinchè non facessero rumore, e poi attizzò il fuoco fino a che potessero morire arsi lentamente come lui desiderava”.
In Venezuela dobbiamo fare sforzi per riscattarci dall’oblio, dalla censura imperialista e borghese, dall’alienazione come maniera di schiavitù mentale, e diffondere alle nuove generazioni la nostra vera storia di resistenza.
Devono divenire familiari e tornare ad affiorare nella nostra identità culturale i nomi dei nostri guerrieri indigeni, i nostri Caciques, tali come furono: Aramaipuro, Arichuna, Baruta, Catia, Caricuao, Cayaurima, Chacao, Chacumbele, Chicuramay, Cuaicurián, Conopaima, Guaicaipuro, Guaicamacuto, Guaratarí, Queipa, Mamacurri, Guarauguta, Manaure, Mara, Maracay, Meregote, Murachí, Naiquatá, Paisana, Paramacay, Paramaconi, Pariata, Maiquetía, Prepocunate, Sorocaima , Tamanaco, Terepaima, Tiuna, Yaracuy, Yare, Yavire, Paramaiboa, Pariaguán y Yoraco.
Nell’affanno di preservare la nostra memoria collettiva e storica, di mantenere accesa la rivolta latinoamericana dinnanzi all’invasore e, soprattutto, di costruire una società con una giustizia vera e con le libertà paritarie per tutti, la Coordinadora Simón Bolívar, propone di celebrare l’ 11 Ottobre come l’ “Ultimo Giorno d’America”; commemorare il 12 ottobre come l’ “Inizio dell’ Olocausto Americano” (o dell’ inizio dell’ “Invasione Europea dell’ America”); e il 13 Ottobre come l’ “Inizio della Resistenza Anti-imperialista in America”.
In Onore di Sabino Romero e a tanti altri fratelli che sono morti per mano del tuttora conquistatore,
Dal Venezuela, Terra di Liberatori, a 521 anni dall’inizio della Resistenza anti-imperialista in America, e a 203 anni dall’inizio della Nostra Indipendenza,
Coordinadora “Simón Bolívar”
Libertaria, Rivoluzionaria, Solidale, Indigenista, Popolare y Socialista.
“Nè guerra tra i popoli, nè pace tra le classi”
Per concessione di Tlaxcala
Fonte: http://coordinadorasimonbolivar.wordpress.com/2013/10/11/el-holocausto-americano-escrito-por-la-coordinadora-simon-bolivar/
Data dell’articolo originale: 11/10/2013
URL dell’articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=10737