17 Marzo: Anniversario delle Stragi del Sud!

17 Marzo: per me significa strage del Sud italia.

17 Marzo: per me significa imperialismo e colonizzazione!

Dalla pagina feissbùc di Pino Aprile, oggi 17 Marzo 2013:

il 17 marzo vittorio emanuele “prende per sé e per i suoi successori” la corona d’italia. “prende per sé e per i suoi successori”. come verrà ricordato cinque anni dopo, in parlamento, dalla maggioranza di governo, a proposito del dibattito sulla condanna a morte di mazzini, per tre volte eletto a messina (elezione non accettata per la condanna sul suo capo): il piemonte non ha unito l’italia, ha solo allargato i suoi confini. anche il linguaggio, in parlamento, lo ricordava, dal momento che, nonostante le proteste di qualche deputato che avrebbe voluto sentir parlare di “unità”, in quell’aula si continuava a parlare di “conquista” del sud.
la scelta di indicare il 17 come anniversario dell’unificazione del paese è un ulteriore insulto al sud. sarebbe bastato posticipare la data di un giorno: 18 marzo prima riunione del parlamento italiano (l’osservazione non è mia, ma di un autorevole storico). avrebbe cambiato il significato della ricorrenza: da consegna ai savoia, a italiani riuniti, in un modo o nell’altro (l’altro sarebbe stato molto meglio, visto il modo prescelto…).

L’anno scorso, ovviamente non a caso in questa fatidica data e a conclusione dello schifoso compimento dell’anno di festeggiamenti (?!) per il 150° anniversario dell’unità di questa inane-nazione, faceva esordio il blog unlucano

Le prerogative sono sempre le stesse, le mire sempre più vaste, la rabbia ancora maggiore, la voglia di riuscire a vedere qualcosa cambiare e magari riuscire modestamente a dare qualche spunto ragionevole o ironico o provocatorio o sognante o amaro o perso nelle magie della realtà umana.

L’unica coordinata sempre presente è quella che regola ogni mia ispirazione e schema di lettura umana: il SUD geografico, letterale, in senso lato. Il SUD come sentimento di vita!

E quindi, a parte questo minimo di auto-referenzialità, questa data è legata principalmente al triste-ma-rabbioso ricordo di chi è stato trucidato, incatenato, schiavizzato da un impero coloniale – come il savoia e il piemontese (e anche l’ecclesiaste): ricordo pertanto i Padri, le Madri, i Figli e le Figlie, i Fratelli e le Sorelle del Sud italiota di 152 anni fa, come quelli di ogni Sud del mondo che ancora oggi sono solo un numero nelle statistiche di chi è perennemente impegnato a vedere il globo dalla prospettiva sbagliata, colonizzando e distruggendo ogni particolarismo in nome di ” falsi idealismi”, “statalismi”, “confessioni religiose”, “economie globali e globalizzanti”, “modernità democratiche a mezzo web”.

17 Marzo per me significa non digerire neanche una parola del discorso del vostro presidente  della repubblica: è un disgusto senza precedenti un napoletano che festeggia l’eccidio dei suoi conterranei, pur nella sua veste istituzionale di un presidente che ha finito di inginocchiare la nazione pretendendo  e promuovendo un governo dittatoriale.

17 Marzo per me è non smettere mai di lottare e di tifare rivolta, sempre, perchè purtroppo c’è sempre un motivo per arrivotarsi e proporre un modo migliore di fare e vivere.

17 Marzo per me significa aver conosciuto moltissimi Fratelli e Sorelle nel cammino dal 2012 a oggi: ringrazio tutti voi per il sostegno, gli innumerevoli spunti, e gli scambi impareggiabili con l’obiettivo comune di far conoscere e cambiare. A molti ho dedicato un link, altri mi seguono instancabilmente, leggendo, criticando, correggendo e sostenendo il blog. Ed è a Voi che dedico un anno di unlucano. Voi che sapete che il 17 Marzo per me non è vittimismo, ma un modo di rappresentare con rinnovato spirito e voglia di lottare anche chi è stato oscurato o ingiuriato persino nei libri di testo scolastici.

17 Marzo per me significa un giro di calendario denso di esperienze e di persone conosciute, anche solo attraverso il web, che mi hanno riempito di spirito e aiutato a crescere. E il 17 Marzo è per me motivo di continuare a crescere con Voi e con chiunque vorrà solo passare un secondo a spaginare questo blog, ma certamente con tutti Voi e altri che vorranno unirsi alla lotta per la libertà di ogni Sud!

17 Marzo: il giorno migliore per jettar’ nù sciore e ‘na bestemmia pe sta libertà!

6 pensieri su “17 Marzo: Anniversario delle Stragi del Sud!

  1. Speculare alla cognizione della sofferenza di un nativo del Sud della penisola, è l’ignoranza di una nativa del Nord. Ignoranza che inizia incolpevolmente sui libri di scuola, prosegue con la semi-colpa (chissà se così si può dire) dei tanti rapporti intrattenuti con amici o colleghi o vicini di casa che dovevano pur conoscere la storia dal lato di coloro che hanno visto l’arrivo degli invasori.
    C’è una congiura del silenzio e si rompe il più delle volte con un’eruzione emotiva come in questo articolo. Serve alzare la voce, eccome, ma ce ne vorrebbero molte, incessanti, quiete ma udibili come certe piogge che battendo sui vetri impediscono di abbandonarsi all’incoscienza del sonno e di cui la terra si imbeve in profondità.
    Certo lo sai come dal Nord cori ignoranti della storia e incattiviti dal presente si rammaricano di questa unione/disunione del nostro paese per ragioni opposte. La frase di D’Azeglio (… spero di non ricordare male) sul “dover fare gli italiani” non so se era un esempio di lungimiranza o la sottolineatura di una vocazione egemone. Nel primo caso è stata disattesa. Se, invece, era un progetto si asservimento ci ha pensato l’industrializzazione forzata che ha trascinato milioni di persone lontano dalla propria terra per bisogno. Le seconde e le terze generazioni non avvertono il problema che senti tu, perlomeno non ne ho alcun indizio, e questo stende un altro velo di polvere sui fatti storici.
    Non so io e non può saperlo nessuno cosa sarebbe di tutti noi se i Savoia non fossero partiti alla conquista del Sud. Ci sarebbe ancora un Regno delle due Sicilie? Ci sarebbe stato il fascismo? La cosiddetta Padania sarebbe il lembo sud di una grande Austria? O magari un satellite rottamato dell’Urss? La Sicilia sarebbe diventata uno degli stati dell’unione americana? Saremmo forse nel pieno di un risorgimento che dalle Alpi all’Etna anela a fare l’Italia?
    Una cosa è certa, in qualunque angolo dello stivale le persone istruite, soprattutto se veramente colte, dovrebbero farsi “pioggia battente” e fertilizzare la memoria collettiva. Fare gli italiani consapevoli.

    1. Cara Maktub, io credo in un mondo libero, pacificato e senza potentati di turno, senza confini. Come credo anche tu del resto. Al confino – o peggio – ci dovevano rimanere i savoiardi. Invece, anche oggi Giorgio Napolitano ha ricordato che siamo uniti. Sì, ma come? Perchè? Per l’interesse di chi? Oggi vengono fuori tante storie mai sopite di divisionismi interni, che fino a qualche decennio fa non erano proprio pensabili, tutti intenti a combattere sui fronti delle guerre mondiali, costituire una repubblica sulle macerie del nefando fascismo, inseguire sogni di boom economico e poi ciclicamene a ributtarci in tensioni interne, dagli anni di piombo in salsa tricolore fino ai giorni nostri di in-democrazia, passando per un altro 20nnio di criminalità amministrativa e politica. Personalmente non mi piace fomentare le divisioni, ma nel caso specifico, gradirei che non vi fosse alcun festeggiamento, perchè si festeggia sulle miglialia di persone uccise a tradimento per fare l’unità disprezzata poi dalle regioni che l’hano fomentata o se ne sono arricchite. Con questo, e ritornando ai giorni nostri, intendo ricordare ciò che nessuno ha voglia di sapere: l’italia non è una nazione, ma solo un’invenzione basata su uno sterminio. Questa è la storia, i fatti, non recrudescenze revansciste. Le generazioni di cui tu parli, sono addirittura persone iscritte alla Lega Nord….detto questo!!! Sì, certo, gli italiani consapevoli: ce n’è bisogno, eccome!! E la pioggia battente – bella immagine davvero – ha bisogno di eco e di gocce come me – del Sud – e come te – del nord – per sapere di essere umani con una memoria, per non ricadere mai più nell’aridità imperialista. Grazie per il tuo speciale e libero contributo, lo apprezzo moltissimo. Buonanotte Habibi:)!

  2. Ci ho pensato e ripensato ancora. Tempo fa mi sono occupata dei Think Tank, quelle organizzazioni “culturali” che offrono ai Governi le idee migliori per le loro malefatte. http://mcc43.wordpress.com/2012/01/16/think-tank-batte-un-colpo-e-cade-un-governo/

    Fra le cose che mi sono rimaste di traverso e non riesco a mandar giù c’è il Think Tank … alla napolitana . Fondato da Giorgio Napolitano_ Si chiama Mezzogiorno Europa e “ nasce per offrire un contributo di ricerca, approfondimento, studio, riflessione critica, sulle prospettive di sviluppo e crescita del Mezzogiorno d’Italia nella cornice Europea e Mediterranea.” (e incassa ovviamente il suo icsXmille ).
    Studio… riflessione critica … non esigerebbero anche Storia? Però fra le personalità che lo sostengono ci sono filosofi e letterati ma non ( trovo) un solo “storico” .
    In quanto alla “Unità” d’Italia da questa pagina http://www.mezzogiornoeuropa.it/index.php?d=cerca potrai constatare quanto assente è, tranne per una Summer School (!!) in occasione della ricorrenza. Tante prolusioni ovviamente senza entrare nel merito di come fu realizzata.
    Magari due paroline di suggerimento a questo “pensatoio” si potrebbero pure scrivere.
    ciaooo 🙂

    1. Nel comitato scientifico, gli storici che conosco io sono: Giuseppe Galasso e Paolo Macry. Entrambi della Federico II di Napoli. Sui libri di Galasso c’ho DOVUTO studiare Storia Moderna e Contemporanea negli anni accademici. E non era proprio un gran leggere. Il docente di Storia Moderna di allora era anche il Preside di Facoltà: avemmo diversi diverbi sulle questioni inesplorate dalla rivoluzione napoletana del 1799 e degli esiti giacobini che sfociarano in una stagione fantastica per alcuni versi, ma che poi era il preludio alla restaurazione borbonica successiva. Questo per dirti, che la fondazione che sei stata brava a scovare, non ha in pancia se non gente di alto lignaggio accademico che protende più che altro alla conservazione (anche massonica in senso settario) e non alla verità storica. Insomma: libri scritti con grande respiro – nonmeramente cronacistici – ma che nel largo frame della Storia d’Europa (Editori Laterza), poco fondano e neanche sfiorano le dinamiche stragiste che hanno dato vita alla nazione attraverso l’annessione forzosa del Regno delle Due Sicilie. Poi: il presidnete dell’assemblea dei fondatori e uno dei fondatori stessi è tale Gianni Pittella. Uomo politico lucano, di estrazione socialista. Attualmente (dal 2009) ricopre la carica di vicario della Vice-Presidenza del Parlamento Europeo: praticamente un colosso politico. Tale persona, però, ultimamente mai si è espressa sui fatti lucani – ormai preso da “respiri” europeisti – e neanche sul Mezzogiorno d’Italia. Io lo ritengo un deus-ex machina di ogni passaggio della sinistra lucana, e diversamente non potrebbe essere. Tradotto diversamente, dovrebbe essere il think tanker della politica lucana, essendo presente in consiglio regionale di Basilica(s)ta anche il fratello (si sa: il familismo degli etno-antropologi trova larghi spazi di lettura nella mia terra d’origine!). Leggo che scrive sulla rivista un certo Antonio Polito, che dovrebbe essere l’ex direttore del Manifesto. Insomma, un bel melting pot di persone che nessuna voglia o minima intenzione hanno di mettere i puntini sulle “i” intendendo “i” come italiastan – come dice Roberta – e sulle dinamiche fondative della stessa. Più che altro li vedo come una massoneria consortile di certo notabilato censorio e accademico, volti più all’affermazione della distanza tra populace e dirigenza che non alla costruzione di un pensiero identitario, partendo proprio dalle origini. Quindi: c’hai pienamente ragione. E il peggio è che un comitato scientifico con storici in pancia c’è, ma dire la verità costerebbe a costoro più della menzogna omissiva applicata a 4 carabattole di iniziative, di facciata e lucrose. Bell’esercizio di scouting Maktub, brava!! Due paroline? Certo che arriveranno anche per loro. Mentre cito il presidente della repubblica senza tirarlo più di tanto per quelle giacche oversized, aspetto che Napolitaner non sia più presidente: sai non vorrei dover scontare un giorno di gattabuia per un figlioccio illegittimo dei savoia…come raccontano le leggende meridionali(:)!), dandogli il destro per appellarsi al deficiente reato di vilipendio. Non che me ne freghi un granchè, ma a causa di Napolitano proprio no, non ne vale la pena, appunto! Un abbraccio e a presto, preziosa Maktub

    1. Merci M.me Maktub! Entro un paio di giorni termino un lavoretto che non è propriamente un post vista la lunghezza, ma diversamente non saprei dove pubblicarlo. E riguarda varie ramificazioni di chi regola il think tank, con le proprie “azioni”. Non è la scoperta dell’acqua calda, ma potrebbe aiutare a leggere meglio e più profondamente la realtà…sempre per il discorso che noi – nei fatti – non siamo padroni del nostro vivere!! E che la memoria viene edulcorata a bella posta, perchè think tank è anche thanking for not thinking!:)

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