ENI Sconta, Papaleo Pompa: Farsa Tragicomica Nazional-Lucana

Eni propone lo sconto da sabato prossimo e per ogni wend estivo (fonte Repubblica), mentre Papaleo si presenta alla pompa impersonando un ridicolo testimonial lucano prestandosi a chi ha colonizzato, trivellato e inquinato la Lucania, perseverando nella continuazione della farsa tragicomica nazional-lucana.

Le domande: ma chi viaggia durante la settimana e ha la sfortuna di incappare nelle migliaia di distributori della benzina nazionale servite da velEni, cosa dovrebbe dire? Si dovrebbe incazzare o no? Che ha detto Scaroni? Ah, sì: “vogliamo venire incontro alle famiglie”? Secondo me voi volete solo che le famiglie vi vengano contro, e insieme a loro pure le centinaia di migliaia di lavoratori che durante la settimana devono pagare quei cent€20 in più. Ma che cazzo c’hanno in testa?

Per ovvi motivi c’è chi lancia accuse di dumping.

Scaroni dice che dovrebbe recuperare quanto presumono di perdere con quest’operazione. Ma no??!!, con i rialzi continui dal 2008 (non oggi, non ieri: sono 4ANNI4 che tutti quanti rialzano i prezzi al distributore!!)  – e nel solo 2012 pare di circa il 20% (varie fonti) – mi pare che di burro in cassa ne abbiano messo mica poco!?! Solite dichiarazioni di chi pensa di poter ancora prendere in giro gli italioti.

E i Lucani? Oltre a incazzarsi per l’operazione, probabilmente mutuata dal marketing da scuola per l’infanzia (visto l’attivismo a plagiare le menti già nelle scuole! vedi il progetto schoolnet) che ha prodotto il bonus ridicolo, figlio delle ridicole royalties (che, ricordiamolo, nel resto del mondo sono almeno al quadruplo rispetto alla percentuale contrattualizzata con l’Anzien Regime Lucano), si devono pure sorbire un testimonial alla pompa: Rocco Papaleo.  

Ormai il personaggio costruito da Eni ha compiuto la metamorfosi da bruco lucano a pulce del cane a sei zampe o, come scrivono con la loro lucidità proverbiale gli amici della OLA, da uomo-pozzo a uomo-pompa  di benzina (http://www.olambientalista.it/papaleo-da-uomo-pozzo-a-uomo-pompa-di-benzina/).

Ebbene, in questa storia tragicomica lucana c’è posto per tutto e tutti: l’azienda statale travestita da Spa e che delle spa riserva i fanghi termali; un AD che fa dumping privilegiando i vacanzieri o i finesettimanieri piuttosto che inglobare anche chi suda e fatica tutta la settimana: si lavora facendo jogging; un attore lucano che ha guadagnato la definitiva ribalta proprio grazie alle sei zampe del cane più infedele d’italia: uno dei principali sponsor del film da regista che non cito per evitare ulteriore pubblicità, il palco di S/Remo (maggior sponsor proprio loro), premi vari da associazioni collegate alla pompa, e infine l’exploit da pinguinato-benzinaio.

Solo per esempio, quando piazzate lo spot sul canale, non dimenticate il pozzo vicino all’ospedale, o le vagonate di petrolio insaccato alla faccia della Lucania: non siamo mica un maiale, da cui si dice che non si butta via niente, ma a niente c’avete ridotto con le trivelle, le condotte e le autocisterne insieme alle vostre sorelle:

più che un cantiere mi sembra la cantina del taverniere, da cui ci si aspetta vino in gran quantità, ma le scorte presto finiranno e la terra abbandonata lasceranno, malata, desolata e con grande danno-capo, si stappa la bottiglia gran riserva, segnala la spia del veicolo, il mezzo della cia per controspionaggio, mica per avvertire di un presunto sabotaggio. ridicolo solo pensarci, eppure l’hanno fatto: hanno creduto di essere sul set, far girare la testa col ciak a tutto il cast, oltre ai soliti ignoti mancava la vamp-ata tanto per seguire un copione tragicomico che solo a hollywood potevano intortare;

mentre le candeline si spengono: sono 16 anni dall’ultimo accordo, quello suonato con una banda di fiati, dove i tromboni politicanti e petrolieri festeggiavano e i trombati lucani lavoranti e con mille mestieri già presagivano, sapevano che per loro stava suonando la campana; sì quella di hemingway, prefigurando come cotanti figuranti della stazione-pompa lego ci avrebbero legato il presente e il futuro senza alcuna chance di opposizione: e che è il dogma di una religione?

abiuro, spergiuro e ingiurio queste persone che stanno distruggendo la mia terra, ciechi come talpe scavano, sbucano, spertusano ognidove, lasciando crateri, colando petrolio e con la lampada del genio ingegnato, tutta l’orografia hanno ridisegnato della Lucania: dlin dlon; chi è? è l’Eni per servirvi signori, un barile ordinato col take away! e come no!,  dalla terra trivellata che sembra un cast-away, di gente petrolizzata nella testa, manco il copione di broadway, luci, faville, paillettes: vedo solo loschi figuri, manco degni di uffici-toilettes, dove nettare  e ripulire sto gran schifo che si sente all’imbrunire, della magica notte lucana…

eccole le fiamme in lontananza, sono le lampare della paranza ordita grazie agli accordi fatti da gente senza scrupoli e dai politicanti assisi in via anzio a potenza! della ragione, critico col sentimento pure, orgoglio e pregiudizio: la Lucania è sull’orlo del precipizioooo! prepuzio onanistico, statico fallo industrializzato: eccolo il pozzo dal suo harem circondato; svettano immobili, sbuffano intrepidi, sfiatano e sfiammano stolidi nella loro solidità di trivellatori, degli inquinanti non sono solo i precursori, ma i principali esecutori! testamentari della Lucania, eredi dell’iri, deliri dell’eni, giocattoli statali che manco mattel avrebbe suggerito a mattei: sento solo dei lucani i gravi lamenti cananei, mentre sognavamo irrangiungibili lidi irenei, pacifici territori in cui vivere, sereni, senza dell’Eni i veleni! 

vieni  qua che ti faccio pure la pubblicità: cambio canale e mi trovo un pinguino con lo sguardo familiare; mi chiedo se sia proprio lui, eppure me lo dovevo aspettare. Papaleo Rocco da Lauria, l’hai letto di Pertusillo Dam e delle carpe la moria? nooo; orbene, voglio raccontare a te che appari infarfallato, agghindato, impompato quanto inquina la Lucania chi ti ha stipendiato, sponsorizzato, lucrosamente raccomandato tanto da farti co-presenziare al festival della canzone. ma non ti risuona in testa la melodia della tua terra, quella che ti dice “Roccoooo, Papaleooo, non farti irretire dal petroliere giudeo-traditore della Lucania, quelli sono soldi che puzzano, inquinano…Roccoooo, Papaleooo, la senti questa voce???” E allora se la senti questa voce, fatti pure n’affacciata ai fiumi lucani e bagnati la testa nella loro foce: capirai quanto è bello il soldo petrolizzato, quando non dovrai mai più usare uno shampoo: c’avrai il capo per sempre idrosolforato! Con quella pompa in mano fai la figura del becchino con il mazzo di fiori, condoglianze per un lucano: il crisantemo ti da una mano, non come il metano dei pozzi di estrazione che hanno devastato anche Gorgoglione;

m’intristico a vederti sui canali nazionali, sponsorizzati dalla benzina nazionale, mentre se ti rendessi conto che la Lucania non è l’Ellesponto, il canale per andare in Arab(b)ia, comprenderesti la nostra rabbia. Parti pure tu con Scaroni e i vacanzieri che non ci sono per un bel-paese mediorientale, che non sia più la Lucania: prendi la pompa in mano, riempi il serbatoio, mettetevi in macchina partite con lo sconto, perchè noi SCONTI non ve ne vogliamo fare: la Lucania in pace dovete lasciare!, e se la lasciate e basta, ci basta questo per far festa, e verso una nuova alba girare la testa!

 La farsa tragicomica di Papaleo e dell’Eni mira ai Sassi, al Cristo, alle Dolomiti, ai Castelli Federiciani, ai Laghi di Monticchio, alle coste joniche e tirreniche, alla Vald’Agri, a Pierfaone, all’OASI di Pantano-Pignola, lla Terra del Silenzio, ai Calanchi, a Craco: a tutte le altre  innumerevoli bellezze lucane? Impediamo il prossimo set! Impediamo che il copione tristemente ridicolo venga perpetuato ancora. Questi la prossima volta si presentano con una tanica in un vigneto d’aglianico; oppure li vedremo mentre fanno il controllo dell’olio di….Viggiano! Fermiamoli…o satirizziamoli a dovere!!, che magari li impiegheremmo volentieri a zappare i poderi: in pompa magna, non magnando con la pompa, col farfallino sulla zappa, mentre l’Eni dalla Lucania che scappa e Papaleo che ri-gira b********a cost-to-cost, t’ sì  mis mmezz’ cum a nù tost, come il contatore alla pompa: nù cost’ ca gne cost’ come ‘na ferita indì cost’!!

4 pensieri su “ENI Sconta, Papaleo Pompa: Farsa Tragicomica Nazional-Lucana

    1. ….e mò che leggerai quello che ti mando! Mi farà molto piacere sapere la tua e,magari, avere la tua collaborazione. “grazzissimo” Viler e chapeau a te che, anche senza occhiali, mi pare che leggi, e scrivi…ma quanto esprimi scrivendo!

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